La Camera di commercio di Napoli, intende proseguire nel percorso di formazione specifica per tutti i dipendenti, realizzato annualmente, sui temi dell’anticorruzione e trasparenza, nella consapevolezza che gli obblighi di trasparenza non siano assolutamente fini a se stessi, ma rappresentino lo strumento attraverso il quale la Pubblica Amministrazione consente a chiunque di conoscere come l’amministrazione applichi le leggi, in maniera imparziale, secondo l’art 3 della Costituzione italiana (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali).
Il sito dell’Ente diventa uno degli strumenti di prevenzione e repressione della corruzione, intesa non come reato penale, ma come “accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.
Parimenti, tra le misure di prevenzione della corruzione, i codici di comportamento rivestono un ruolo importante nella strategia delineata dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 rubricata “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”, costituendo lo strumento che più di altri si presta a regolare le condotte dei funzionari e ad orientarle alla migliore cura dell’interesse pubblico, in una stretta connessione con i Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT).
La mancata applicazione della legge, dei codici di comportamento e dei piani anticorruzione, arriva persino ad incidere sulla legittimità dei provvedimenti finali: basti pensare alla violazione dell'obbligo di astensione o alle illegittimità/nullità di atti e pagamenti in caso di violazione degli obblighi di pubblicazione.
La conoscenza dei comportamenti corretti diventa perciò strumento principale di prevenzione e repressione della corruzione: un dovere dei dipendenti, ma anche un loro diritto, soprattutto in caso di assegnazione alle aree a più elevato rischio di corruzione per legge o in base al PTPC dell'ente.